Ricavi a quota 3,07 miliardi di euro per Sixt, con un utile record di 550,2 milioni di euro – +24,4% sul 2021 e +78,5% rispetto al 2019. Con tutti e tre grandi mercati del noleggiatore tedesco, Europa, Nord America e Germania, che sono andati ugualmente bene. Tra cui anche l’Italia. Ne abbiamo parlato con il vice presidente di Sixt Italia Angelo Ghigliano, nella sede milanese del noleggiatore, il quale, pur non potendo dare dati disaggregati, sottolinea come “siamo cresciuti a tre cifre nel 2021. E lo facciamo in maniera continua dal nostro sbarco in Italia ormai cinque anni fa”.
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Noleggio Premium
Il posizionamento di Sixt è chiaro: premium. A partire dalle auto in flotta: “siamo il più grande operatore di Maserati in Italia” commenta Ghigliano, che precisa, “ma, naturalmente, abbiamo anche tani modelli dei tre brand premium tedeschi, Audi, BMW e Mercedes, con cui abbiamo ottimi accordi”. Scarsa la presenza di brand “new entry” come i cinesi, “abbiamo qualche Lynk&Co e, in Germania, hanno ordinato BYD. L’importante però che siano auto di livello e che i servizi promessi rimangano tali”.
La flotta è composta da 138.400 vetture, con un aumento di oltre il 10% nel 2022, con una quota (misurata in base al valore dei veicoli) dei tre marchi tedeschi (inclusa Mini per BMW), di ben il 57%, un livello costante rispetto all’anno precedente e superiore di 7 punti rispetto al 2019.
La quota di veicoli elettrificati nel 2021 è salita al 14%, dal 10% del 2021, con l’obiettivo di arrivare tra il 70 e il 90% entro il 2030 in Europa.
Sixt Plus per le aziende
Oltre ai contratti quadro per il breve termine per i viaggiatori d’affari, Sixt Italia ha lanciato due anni fa anche il noleggio plurimensile Sixt Plus: “sta andando molto bene. Lo abbiamo dovuto frenare. I clienti sono soprattutto pmi e liberi professionisti. E’ un modo di prendere un’auto – nel nostro caso di livello, quindi perfetta per i manager – per un mese o più. Seguendo un po’ quello che sta succedendo in latri grandi mercati come la Germania, la Francia e, in parte, il Regno Unito. L’auto diventa sempre di più on demand, più che di proprietà o in assegnazione” spiega Ghigliano. Ovviamente questa offerta è interessante anche per preassegnazioni o auto sostitutive per il top management, “infatti lavoriamo con i noleggiatori del lungo” dice Ghigliano, evidenziando come Sixt “non lo farà mai. E’ un altro lavoro”.
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Internazionalizzazione, tecnologia e personale
Nel 2022 il noleggiatore di Pullach ha continuato a crescere sull’internazionale. La quota estera del fatturato consolidato è infatti aumentata anno su anno, passando dal 67,2% al 71,4%. Con un raddoppio di fatturato negli Stati Uniti, il Gruppo dal 2019. E la novità nel Nordamerica è anche l’avvio delle attività in Canada.
Ma, dopo il periodo nero del lockdown, durante il quale ha cercato comunque di “difendere” il proprio personale, Sixt ha anche aumentato il numero dei dipendenti in tutto il Gruppo di oltre 1.100 unità, raggiungendo una media di circa 7.500 unità all’anno. Inoltre, l’azienda ha aumentato in modo significativo i livelli salariali complessivi e ha erogato un bonus speciale di 1.700 euro per dipendente.
Prodotto, personale, due capisaldi per il noleggiatore della famiglia Sixt, ma anche un forte focus sulla tecnologia. Tanto che ha incrementato gli investimenti nello sviluppo tecnologico di un ulteriore 26% rispetto all’anno precedente, compresa l’apertura di un nuovo hub tecnologico a Lisbona. Rispetto all’anno precedente, anche il numero di posti di lavoro nei reparti tecnologici è aumentato di circa il 10%.
Infine lo scorso anno sono raddoppiati anche gli investimenti di Marketing, con il fiore all’occhiello della campagna lanciata negli Stati Uniti lo scorso dicembre, che vede Sixt sfidare la denominazione di categoria comunemente usata “Rent a car” e posizionarsi come il primo marchio a utilizzare negli Stati Uniti lo slogan “Rent THE Car”.
“Il 2022 è il secondo anno record consecutivo per Sixt. I miei sinceri ringraziamenti vanno a tutti i nostri dipendenti in tutto il mondo per l’impegno profuso lo scorso anno. I risultati dimostrano che il Gruppo ha raggiunto un livello notevolmente superiore in termini di posizionamento strategico, profittabilità e capacità di ripresa rispetto al periodo precedente la pandemia Covid. Lo scorso anno, per esempio, abbiamo investito molto nella flotta, nel personale, nella tecnologia e nel marketing, gettando così le basi per la crescita futura e per l’ulteriore rafforzamento del nostro posizionamento premium. E, nonostante gli investimenti fatti, abbiamo raggiunto un margine EBT del 17,9%, superando in modo significativo il nostro rendimento del 10% fissato come obiettivo base” commenta il co-ceo Alexander Sixt.
Il 2023 di Sixt
Sixt nell’anno in corso punterà su:
- Un ulteriore aumento dell’eccellenza del servizio, soprattutto attraverso investimenti – più di 100 milioni di euro – nelle stazioni esistenti e l’ulteriore digitalizzazione e automazione dei servizi.
- Un miglioramento dell’eccellenza operativa per ridurre i costi e aumentare l’utilizzo della capacità
- Una continua espansione della flotta a noleggio premium e ampliamento della rete globale, in particolare con l’aggiunta di stazioni aeroportuali e centrali negli Stati Uniti e nel settore Van&Truck.
- Una elettrificazione della flotta e delle infrastrutture nei punti di noleggio Sixt
“Prevediamo un aumento significativo dei ricavi consolidati per l’intero anno 2023. L’EBT del Gruppo nel 2023 dovrebbe essere compreso tra i 430 e i 550 milioni di euro” chiosa Alexander Sixt.