Se in Europa le restrizioni ai viaggi sembrano un ricordo lontano, non è così in Asia, dove la situazione è ben diversa.
Nel continente più grande al mondo, la situazione varia molto da paese a paese, con viaggi ancora complicati, o addirittura con ingressi proibiti a chi arriva da fuori. Vediamo quindi la situazione Covid nei paesi asiatici principali per i viaggiatori d’affari.
Le restrizioni Covid in Asia
Cina (Repubblica Popolare)
La Cina è forse il paese messo peggio da questo punto di vista, a causa della politica Zero Covid messa in atto dal presidente Xi Jinping molto contestata dai cittadini. Comunque, la situazione a febbraio 2023 è un numero di casi ancora elevato, con la conseguenza di un sistema sanitario ancora messo fortemente sotto pressione.
Per essere aggiornati in tempo reale, vi invitiamo a contattare le Rappresentanze cinesi in Italia a questo sito, oppure a consultare la pagina web dell’Ambasciata cinese a Roma. Comunque, le disposizioni per l’ingresso nella Repubblica Popolare sono:
- Tampone molecolare nelle 48 ore precedenti la partenza, e sarà la compagnia a verificare l’esito negativo al check-in. Il test dovrà riportare il nome del viaggiatore, lo stesso riportato sui documenti di viaggi, compresa la data di nascita e il numero del documento. Deve inoltre riportare l’ora del test o di emissione del rapporto, il metodo, il risultato e i riferimenti di chi ha condotto il tampone. Il certificato deve essere nella lingua del paese da cui l’aereo decolla, o in inglese, mentre il formato dev’essere cartaceo (qualora i risultati siano inviati tramite e-mail, il viaggiatore dovrà stamparne una copia).
- Dichiarazione doganale, da compilare autonomamente sul sito ufficiale.
- All’arrivo, la dogana potrà effettuare test Covid a campione. Presentando la dichiarazione doganale sarà possibile accedere al territorio cinese qualora non vi fossero anomalie riscontrate.
I passeggeri che presenteranno una dichiarazione con anomalie, o avranno febbre o altri sintomi all’arrivo in Cina saranno sottoposti a un test antigenico che, se positivo, porterà a un isolamento presso la propria abitazione (senza sintomi) o a un trattamento medico (con sintomi). I viaggiatori dovranno sempre attenersi alle misure restrittive previste dalle autorità locali.
Di seguito, le disposizioni per chi arriva/rientra dalla Cina (Hong Kong e Macao incluse), prorogate dall’Ordinanza del Ministero della Salute del 30 gennaio 2023:
- Obbligo di presentazione di un certificato di tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti la partenza;
- Raccomandazione dell’uso di mascherina FFP2 o superiore sull’aereo e nelle aerostazioni;
- Possibilità di tamponi a campione al momento dell’arrivo all’aeroporto italiano.
Corea del Sud
In Corea del Sud dal 1 ottobre 2022 non è più obbligatorio sottoposti a test PCR Covid-19 per l’ingresso dall’Unione Europea, mentre per tutti i viaggiatori in ingresso da Cina, Hong Kong e Macao rimane l’obbligo di PCR entro 24 ore dall’arrivo.
I visitatori di breve durata dovranno effettuare il test in aeroporto. Qualora risultassero positivi, dovranno trascorrere una quarantena di 7 giorni in un Covid Hotel a proprie spese.
Giappone
Pur avendo rimosso la maggior parte delle restrizioni, il Giappone prevede ancora di registrare i dati di viaggio, le vaccinazioni anti-Covid e i test molecolari (PCR) sul sito Visit Japan, sostituto dell’app MySOS e utile anche per presentare la dichiarazione doganale all’arrivo.
A partire dall‘8 gennaio 2023, viaggiatori in arrivo dalla Cina (Hong Kong e Macao escluse) dovranno esibire un test Covid-19 negativo (antigenico o molecolare) entro 72 ore prima della partenza. A coloro che esibiscano un certificato vaccinale giapponese o l’equivalente del Green Pass italiano non sarà richiesta altra documentazione. Questi i vaccini riconosciuti da Tokyo:
- Pfizer – COMIRNATY;
- AstraZeneca – VAXZEVRIA;
- Moderna – SPIKEVAX;
- Janssen – JCOVDEN (una sua dose equivale a due degli altri vaccini);
- Bharat Biotech – COVAXIN;
- Novavax – NUVAXOVID;
Si ricorda che il Giappone non riconosce il certificato di guarigione come sostituto di una dose vaccinale.
India
L’India ha ripristinato il regolare traffico aereo internazionale lo scorso 27 marzo 2022, e già dal 18 ottobre 2021 non occorre alcuna autorizzazione per spostarsi in aereo all’interno del paese.
Le autorità hanno ripristinato l’emissione di tutte le categorie di visto, tra cui l’e-Tourist Visa e il Tourist Visa (cartaceo). Tuttavia, nonostante non sia necessaria documentazione medica per l’igresso nel paese, le autorità indiane hanno reintrodotto controlli a campione sulla condizione di salute dei passeggeri. Chi dovesse mostrare sintomi o risultare positivo, dovrà sottoporsi a isolamento in strutture predisposte dalle autorità sanitarie.
Indonesia
Dal 5 aprile 2022 anche i cittadini italiani possono entrare in Indonesia, ma solo attraverso punti prestabiliti come l’aeroporto internazionale Soekarno Hatta di Jakarta e il Ngurah di Bali, dove è possibile ottenere all’arrivo un visto di 30 giorni e rinnovabile per altri 30 al costo di 500.000 IDR (0,31 €).
Per farlo, bisogna:
- Possedere un passaporto valido ancora per almeno 6 mesi;
- Esibire un biglietto aereo di andata e ritorno o di sola andata qualora la prosecuzione del viaggio sia fuori dall’Indonesia;
- Compilare il modulo di auto-segnalazione e-HAC Indonesia, all’interno dell’app PeduliLindungi;
- Esibire un certificato cartaceo o digitale, in inglese, che attesti il completamento del ciclo vaccinale anti Covid almeno 14 giorni prima della partenza, che va convalidato sul sito del Ministero della Salute indonesiano.
- Sottoporsi a controlli della temperatura corporea e di altri sintomi. Con una temperatura superiore a 37,5° sarà necessario sottoporsi a un test PCR a proprie spese, all’arrivo. In caso di positività, è previsto un isolamento a proprie spese in strutture dedicate individuate dal governo indonesiano; o in ospedale in caso di sintomi gravi.
Per quanto non sia più richiesta l’esibizione di una polizza assicurativa per la copertura delle eventuali spese medico-sanitarie, visti i costi elevati nel paese in caso di malattia, è consigliabile stipularne una per il periodo di soggiorno previsto in Indonesia.
Singapore
Dal 13 febbraio 2023, Singapore ha abolito tutti i requisiti Covid 19 per i viaggiatori in arrivo, lasciando intatti tutti gli altri requisiti in ingresso.
Taiwan
Dal 12 settembre 2022 è ripristinato l’ingresso a Taiwan senza obbligo di visto in caso di turismo, affari, scambi internazionali ecc., fino a 90 giorni per tutti i cittadini UE. Dal 7 febbraio 2023, le autorità sanitarie hanno revocato l’obbligo di test molecolari e antigenici anche per i viaggiatori provenienti dalla Repubblica Popolare cinese.
Inoltre, dal 1 dicembre 2022 è scaduto l’obbligo di indossare mascherine all’aperto.