Lyft, tra i principali operatori statunitensi di ride-hailing e diretto concorrente di Uber, ha annunciato l’acquisizione della piattaforma tedesca Freenow per 175 milioni di euro, segnando così il suo ingresso ufficiale nel mercato europeo della mobilità. L’accordo, siglato con BMW Group e Mercedes-Benz Mobility, segna un importante cambio di passo per l’ex joint venture tedesca.
Fondata nel 2009 e operativa in oltre 150 città europee (tra cui Berlino, Madrid, Dublino e Londra), Freenow continuerà a mantenere il proprio focus sul servizio taxi, che nel 2024 ha rappresentato il 90% delle sue prenotazioni, secondo dati ufficiali dell’azienda. Oltre ai taxi, la piattaforma offre anche car sharing, noleggio con conducente, trasporto pubblico, e micromobilità tramite scooter elettrici, biciclette e ciclomotori.

Un passo strategico per entrare in Europa
Per Lyft, che è quotata al Nasdaq con una capitalizzazione di circa 5,5 miliardi di dollari (dato aggiornato ad aprile 2025), si tratta della “più significativa espansione al di fuori del Nord America“, come dichiarato dal CEO David Risher. “Entrare in Europa con un partner come Freenow è un passo strategico per costruire la piattaforma di mobilità più orientata al cliente al mondo”.
Con questa operazione, Lyft prevede di aggiungere 1 miliardo di euro di prenotazioni lorde annuali alle sue vendite, ampliando la propria base clienti combinata a oltre 50 milioni di passeggeri tra Europa e Stati Uniti.

Secondo il CEO di Freenow, Thomas Zimmermann, l’integrazione con Lyft rappresenta l’inizio di una nuova fase di crescita:
“La reputazione di Lyft nel mettere il cliente al primo posto è pienamente allineata con la nostra storia nei taxi europei. Insieme, porteremo innovazione a passeggeri, tassisti e operatori in tutta Europa”.
Un portavoce di Freenow ha assicurato che non ci saranno cambiamenti immediati per gli utenti. Nel medio periodo, però, si lavorerà per integrare le due app, permettendo ai clienti di usare indistintamente Freenow o Lyft da entrambe le sponde dell’Atlantico.
Il closing dell’operazione è atteso nella seconda metà del 2025, subordinato alle consuete approvazioni normative.
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