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Ma quanto valgono i programmi frequent flyer delle compagnie aeree?

09/02/2023

In questo articolo

La società di consulenza On Point Loyalty ha stilato una classifica "miliardaria". Ma che impatto hanno nelle scelte dei voli per i viaggiatori d'affari?

Un argomento che fa discutere sempre, le aziende. Cosa fare dei punti “guadagnati” volando per lavoro?

Si dovrebbero utilizzare per altri viaggi di lavoro, magari per upgrade o per acquistare servizi non compresi, perché – anche e soprattutto – se usati privatamente, questi dovrebbero essere calcolati fiscalmente come fringe benefit. Tanto che alcune compagnie propongono un programma aziendale e uno per i privati.

Punti – o miglia – che, come scrive la società di consulenza globale focalizzata sulla strategia di fidelizzazione e sulla finanza On Point Loyalty, valgono una montagna di soldi. Oltre 200 miliardi di dollari per la precisione.

Lo studio triennale di On Point Loyalty

Lo studio di On Point Loyalty, fatto trimestralmente, nel 2017, nel 2020 ed ora, nel 2023, ha analizzato oltre 170 compagnie aeree in tutto il mondo e stilato una classifica dei primi 100 programmi fedeltà delle compagnie aeree più preziosi in termini di valutazione. Che piacciono, ovviamente, molto ai frequent flyer, la maggior parte di questi viaggiatori d’affari.

 

Le top 50: trionfano le statunitensi

Il podio di questa speciale classifica è interamente occupata da vettori statunitensi: con oltre 27 miliardi di dollari di valore la guida SkyMiles di Delta Airlines, seguita da AAdvantage di American Airlines (oltre 23 miliardi di valore) e MileagePlus di United Airlines (oltre 22 miliardi), non ha caso le tre big a stelle e strisce.

Al quarto posto un’altra statunitense, quella Southwest Airlines, nata low cost, ma che nel corso degli anni ha introdotto servizi anche per il mondo business. Come il suo programma di frequent flyer Rapid Rewards (ma con un valore molto distante dalle big three, poco più di 8 miliardi di dollari).

Al quinto, sesto e settimo posto le tre big europee, Miles&More del gruppo Lufthansa (quindi anche per Austrian, Brussels o Swiss e, presto, probabilmente anche Ita Airways), con un valore che sfiora gli 8 miliardi di dollari, IAG Avios Program del gruppo comprendente British Airways, Iberia, Aer Lingus e Vueling (e presto anche Air Europa e Tap?), con un valore di poco più di 7 miliardi di dollari, e Flyng Blue di Air France-Klm (al quale partecipano anche Kenya Airways e la romena Tarom), con un valore che sfiora i 7 miliardi.

Chiudono la top ten Aeroplan di Air Canada, SkyPass di Korean Air e Cathay di Cathay Pacific, unico programma di fidelizzazione che, tra le prime dieci, perde valore quest’anno rispetto al 2020. Ricordiamo, inoltre, che molti di questi programmi partecipano a quelli ben più ampi delle tre grandi alleanze dei cieli, ovvero Oneworld Priority, con tre livelli di benefit, Skyteam Elite, con due livelli, e Star Alliance. In questo studio non analizzati.

 

Dal 51° posto e il 100°. C’è anche Volare di Ita

Abbandonato lo storico programma Millemiglia (ceduto a Lastminute.com), Ita Airways, nata dalle ceneri di Alitalia, ha lanciato a fine 2021 il suo frequent flyer program  Volare (il nome ricorda di una compagnia aerea nata nel 1997 e poi acquisita proprio da Alitalia nel 2006…ma questa è un’altra storia), entrato in classifica al 53° posto, con un valore di 315 milioni di dollari. On Point dà dei valori in crescita rispetto al 2020…ma questo programma non esisteva ancora.

Forse si ricorda del Millemiglia? O forse questa classifiche, che riportano il valore monetario e non l’ampiezza della sua base soci, lasciano un po’ il tempo che trovano? In ogni caso discettando con alcuni travel manager sull’impatto di questi programmi sulle “scelte” dei viaggiatori d’affari sappiamo che questi sono più un mal di testa per loro che un sistema, e così dovrebbe essere, per aiutare a viaggiare meglio i viaggiatori frequenti. Anche se i frequent flyer for life – ce ne sono pochi in tutto il mondo , perché devono viaggiare per oltre 100 mila miglia ogni anno per dieci anni di seguito (Covid escluso…) – questi benefit li utilizzano per davvero…

 

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