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Sncf presenta il nuovo TGV M. Con cui sbarcherà in Italia

14/03/2025

In questo articolo

Il TGV M - M sta per "modulare" - è riciclabile al 97%, è più aerodinamico, in grado di regolare l'uso dell'energia a bordo in base al numero di passeggeri, e promette di ridurre il consumo di energia del 20% e migliorare le emissioni di CO2 del 37% rispetto agli attuali treni

Le storiche Ferrovie Francesi Sncf – Société National Chemin de Fer, che hanno fatto la Storia dell’alta velocità con il suo TGV (ricordiamo che detiene ancora il record del mondo per veicoli con ruote convenzionali con 574,8 km/h), e che ora sono sotto attacco dallo sbarco della concorrenza in madrepatria (di Trenitalia in primis, con il Frecciarossa Milano Parigi e da qui anche su Marsiglia, ma anche con gli spagnoli della Renfe e nuovi attori transalpini), rilanciano e dopo l’attività con Ouigo in Spagna hanno annunciato la calata anche in Italia.  Che farà con il nuovo TGV M a due piani appena presentato alla Gare de Lyon.

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Il nuovo TGV M di Sncf

Se il Frecciarossa di Trenitalia è fabbricato dalla multinazionale giapponese Hitachi Rail in Italia (tra Pistoia e Vado Ligure), i TGV di Sncf, così come i treni di Italo (Avg e Pendolino Evo) sono di stampo francese, ma se i primi vengono prodotti da Alstom in Francia, in particolare negli storici stabilimenti a Belfort e La Rochelle, i secondi sono prodotti negli stabilimenti italiani della società francese di Savigliano, Sesto San Giovanni e Bologna.

Il TGV M – M sta per “modulare” – è riciclabile al 97%, è più aerodinamico, in grado di regolare l’uso dell’energia a bordo in base al numero di passeggeri, e promette di ridurre il consumo di energia del 20% e migliorare le emissioni di CO2 del 37% rispetto agli attuali treni.
Questo nuovo treno dovrebbe circolare alla fine del 2025 o all’inizio del 2026 sui binari francesi, e nel 2027 anche su quelli italiani con 15 di questi esemplari, configurati con 9 carrozze per convoglio, che potranno ospitare fino a 740 passeggeri.

Sncf in Italia

Sncf punta a conquistare una quota del 15% sul nostro mercato entro il 2030, operando su Torino, Milano, Brescia, Verona, Padova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli, con la possibilità di estendere i collegamenti verso il Sud Italia. Cercando di accaparrarsi una fetta di quei 65 milioni di passeggeri all’anno che usano l’alta velocità in Italia ma creando anche una nuova clientela.

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