American Express Global Business Travel (Amex GBT) ha espresso forte disappunto per l’azione legale intentata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) che vuole bloccare la sua proposta di acquisizione di CWT per un valore di 570 milioni di dollari. La causa è stata avviata appena dieci giorni prima dell’insediamento della nuova amministrazione presidenziale guidata da Joe Biden, previsto per il 20 gennaio 2025. Questa tempistica ha sollevato perplessità, secondo quanto riportato da Skift.com.
Il nodo della tempistica
Amex GBT sostiene che la fusione avrebbe dovuto essere esaminata dal Dipartimento di Giustizia durante l’amministrazione Trump, che avrebbe avuto più tempo per concludere la revisione. L’approccio del DOJ sotto la presidenza Biden viene considerato inappropriato, dato che la fusione non si sarebbe conclusa prima del passaggio ufficiale di potere.
Il DOJ ha presentato il caso presso un tribunale federale di New York, motivando la sua decisione con preoccupazioni di riduzione della concorrenza nel mercato delle società di gestione dei viaggi. Secondo l’antitrust, la fusione tra Amex GBT e CWT creerebbe una concentrazione eccessiva del settore, portando a:
- Prezzi più alti per le aziende clienti;
- Riduzione delle opzioni di fornitura;
- Minore innovazione nei servizi di gestione dei viaggi.
Doha Mekki, assistente procuratore generale ad interim della divisione antitrust del DOJ, ha dichiarato:
“Questa acquisizione è solo l’ultima di una serie di operazioni che consolidano un mercato già limitato. Le aziende americane subiranno le conseguenze di meno innovazione e costi più elevati”.
Consolidamento del mercato: cinque acquisizioni dal 2018
Secondo i documenti presentati, la fusione proposta rappresenta la quinta acquisizione di concorrenti da parte di Amex GBT dal 2018. Il DOJ ha evidenziato che il prezzo di vendita di CWT era più alto proprio perché eliminare un rivale come CWT avrebbe generato vantaggi competitivi significativi per Amex.
Inoltre, il DOJ sottolinea come le grandi multinazionali abbiano a disposizione solo tre principali fornitori di gestione dei viaggi a livello globale: Amex GBT, CWT e BCD Travel. Questa concentrazione limiterebbe ulteriormente la concorrenza, riducendo le opzioni per i clienti.
La difesa di Amex GBT
In una dichiarazione ufficiale, Amex GBT ha criticato la posizione del DOJ, definendola retrograda e scollegata dalle realtà del mercato post-pandemia. L’azienda ha ribadito il suo impegno per l’innovazione e ha contestato la rappresentazione del mercato fornita dall’antitrust.
“Siamo delusi dall’azione del DOJ. Crediamo che questa fusione porterà benefici significativi a clienti, fornitori e dipendenti. La visione del DOJ è superata e non tiene conto delle trasformazioni del settore travel dopo la pandemia”” ha dichiarato un portavoce di Amex GBT.
L’azienda ha anche sottolineato che i grandi clienti aziendali statunitensi rappresentano meno del 3% del mercato globale, rendendo le preoccupazioni dell’antitrust ingiustificate e prive di fondamento legale.
Amex GBT ha comunicato che la chiusura dell’operazione è prevista per marzo 2025 e ha dichiarato la sua disponibilità a collaborare con le autorità per dimostrare i benefici della fusione. L’esito della causa avrà implicazioni significative per il futuro del settore travel management, che sta affrontando sfide post-pandemiche e una crescente necessità di innovazione.
L’attenzione resta alta sugli sviluppi legali, mentre gli osservatori seguono con interesse l’evoluzione del caso.
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