Secondo i dati forniti da Skycop.com, azienda specializzata nella gestione dei risarcimenti per voli interrotti, nel 2024 si sono registrate oltre 218.000 interruzioni di voli nell’Unione Europea, nello Spazio Economico Europeo (SEE) e nel Regno Unito. Questo numero rappresenta l’1,5% di tutte le partenze aeree. Rispetto al 2023 c’è stata una leggera riduzione, ma ancora con un impatto economico significativo. Le stime indicano che le compagnie aeree potrebbero dover affrontare oltre 6 miliardi di euro in potenziali risarcimenti ai passeggeri, di cui circa due terzi non vengono mai reclamati.
Miglioramenti modesti e i costi restano elevati
Le interruzioni dei voli coprono ritardi superiori a tre ore e cancellazioni, che rientrano nelle disposizioni del regolamento EU261. Questo prevede risarcimenti che variano tra 250 e 600 euro a seconda della distanza del volo. Skycop ha calcolato l’importo complessivo basandosi su una media prudente di 120 passeggeri per volo e una compensazione minima. Sebbene alcuni problemi siano attribuibili a cause fuori dal controllo delle compagnie, come condizioni meteo avverse o scioperi, il costo totale stimato dei risarcimenti ha raggiunto i 6,5 miliardi di euro.
Secondo l’avvocato di Skycop, Nerijus Zaleckas, il lieve miglioramento rispetto all’anno precedente potrebbe derivare da una stabilizzazione delle catene di approvvigionamento di aeromobili e dalla crescente esperienza degli operatori nel gestire flussi di passeggeri in aumento. Tuttavia, Zaleckas sottolinea come il risarcimento sia un diritto troppo spesso trascurato:
“Solo un terzo dei passeggeri si attiva per richiedere quanto dovuto. L’EU261 mira non solo a compensare gli inconvenienti, ma anche a spingere le compagnie a migliorare la qualità del servizio”.
Dove e quando volare è più complicato
I mercati dell’aviazione con le peggiori performance del 2024 sono stati:
- Lussemburgo (2,8% di voli interrotti)
- Paesi Bassi (2,7%)
- Islanda (2,6%)
- Germania (2,2%)
Tra le principali destinazioni europee, anche Regno Unito (1,8%) e Francia (1,7%) hanno registrato percentuali superiori alla media. Al contrario, i paesi con le migliori performance includono:
- Lettonia (0,5%)
- Lituania (0,6%)
- Grecia (0,8%)
- Spagna (1%)
Nonostante il suo elevato volume di traffico, la Spagna ha mantenuto uno dei migliori tassi di partenze senza interruzioni.
Estate: il periodo peggiore per volare
L’alta stagione turistica ha visto il picco di ritardi e cancellazioni a luglio, con un tasso del 2,4% di voli interrotti. Al contrario, settembre si è dimostrato il mese più affidabile, con solo l’1% di partenze problematiche.
Opportunità mancate per i passeggeri
Il regolamento EU261 tutela i viaggiatori da disagi significativi su voli in partenza o in arrivo da aeroporti europei. I risarcimenti coprono non solo ritardi e cancellazioni, ma anche spese impreviste per trasporto, alloggio e bagagli smarriti. Nonostante questa protezione, molti passeggeri non presentano richieste di compensazione. Invece per i viaggiatori conoscere e far valere i propri diritti, non solo aiuta a recuperare fondi per piani di viaggio alterati, ma rappresenta un incentivo per le compagnie aeree a migliorare i loro servizi.
***
CONTINUA A LEGGERE SU BUSINESSMOBILITY.TRAVEL
Per non perderti davvero nulla seguici anche su LinkedIn, Instagram e TikTok