Dopo un 2024 da record per gli aeroporti toscani – superando per la prima volta nella sua storia, i 9 milioni di passeggeri, a quota 9.063.933 (+10,7% sul 2023), con record anche per lo scalo fiorentino a 3.516.925 passeggeri (+14,3% sul 2023) e per quello pisano, con 5.547.008 passeggeri (+8,6% sul 2023) – torna agli albori della cronaca il progetto per l’ampliamento di Peretola, visto che si attende ora la decisione del Ministero dei trasporti, che il 12 dicembre scorso ha ricevuto da Toscana Aeroporti 62 faldoni di integrazioni al progetto dopo i rilievi mossi dalla commissione Via a luglio scorso.
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Il nuovo progetto dell’Aeroporto di Firenze Peretola
Malgrado il nuovo progetto i comuni di Prato, Campi e Sesto Fiorentino confermano i loro pareri contrari a cui si aggiunge anche l’Università di Firenze, che esprime forti perplessità in particolare sullo spostamento, e il conseguente allungamento, della pista. Il nuovo progetto “abbandona” la fascinosa idea di una vigna da 8 ettari sul tetto del nuovo terminal da 40 mila metri quadrati che viene cancellato. Ma il nodo è, visto l’ubicazione dello scalo, rimane la pista. Che nell’ultimo progetto ha già subito un taglio di 200 metri rispetto all’ipotesi precedente – di 2.200 metri quindi – e più arretrata, ma soprattutto più inclinata verso l’A11, rendendo impossibile in futuro un suo eventuale ampliamento.
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Avvicinamenti e decolli che, per i contrari al nuovo progetto, potrebbero andare a impattare anche la Toscochimica, azienda che si trova nella zona del casello Prato Est, a circa 6 chilometri dall’aeroporto, e che secondo la direttiva Seveso rientra nel rischio di incidente rilevante. La nuova ipotesi progettuale ha spostato il corridoio dei sorvoli di qualche metro rispetto alla precedente, ma ancora troppo vicina alla ditta in questione. A febbraio dovrebbe arrivare il verdetto del Ministero. Ma visto gli altri episodi di questa telenovela, molti si attendono un nuovo rinvio.
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