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Cortina dice addio al suo aeroporto, parola di Luca Zaia

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Per mancanza di fondi il progetto di cui si parla da anni pare definitivamente tramontato

Zaia: “Mancano i fondi, l’aeroporto a Cortina non si fa“. Queste le parole del Presidente della Regione Veneto in un’intervista rilasciata al Corriere delle Alpi.

Il progetto di un nuovo aeroporto a Cortina d’Ampezzo è dunque ufficialmente tramontato. Ferme e nette le parole di Luca Zaia che ha parlato di un’iniziativa ormai “morta e sepolta” a causa della mancanza di investimenti e tempi adeguati. L’annuncio, che era nell’aria, segna la fine di un’idea nata nel 2017, quando imprenditori privati avevano proposto di riaprire l’aviosuperficie di Fiames per migliorare i collegamenti con la rinomata località sciistica, sede delle prossime Olimpiadi Invernali del 2026.

Cortinairport e il progetto mai decollato

Il sostegno iniziale al progetto arrivava dallo stesso Zaia, all’epoca favorevole grazie alla presenza di un investitore privato. La società Cortinairport, guidata da Fabrizio Carbonera e sostenuta dall’industriale Bruno Zago, presidente del gruppo Pro-Gest, aveva ottenuto sempre nel 2017 un parere preliminare positivo da parte di ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. L’idea era quella di riattivare la pista di Fiames, chiusa dal 1976 dopo un tragico incidente, per voli con piccoli aerei da massimo 19 posti.

Credit: https://www.archilovers.com/

I numeri presentati allora sembravano promettenti: solo 45 minuti di volo tra Milano e Cortina, 75 minuti da Roma, e un impatto economico stimato in 20 milioni di euro all’anno per la cittadina ampezzana, con la creazione di 60 posti di lavoro. Tuttavia, l’investimento richiesto, compreso tra 10 e 15 milioni di euro, non si è mai concretizzato. Negli anni successivi, il progetto ha perso slancio, complice anche la crisi economica che ha colpito il gruppo Pro-Gest.

L’attuale ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha più volte ribadito l’importanza di un aeroporto per rendere Cortina competitiva a livello internazionale, al pari di destinazioni come St. Moritz e Courchevel. “Se Cortina vuole attirare turismo di alto livello, deve avere un aeroporto” ha dichiarato in più di un’occasione, nella promozione delle Olimpiadi del 2026 che, per il Ministro, “Rappresentano un’opportunità unica per sviluppare infrastrutture strategiche“.

Arriverà un eliporto?

Nonostante i desiderata della Santanchè, Zaia ha chiarito che l’aeroporto è ormai fuori discussione. L’unica concessione è l’auspicio che a Fiames si realizzi l’elisuperficie moderna, utile sia per il turismo che per esigenze di emergenza. Il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, ha incontrato Zaia recentemente ma ha escluso che il tema sia stato discusso e ha sottolineato che il comune è favorevole a soluzioni sostenibili e reversibili per le infrastrutture.

Nel frattempo, un altro progetto cruciale per le Olimpiadi è in attesa di sviluppo: il collegamento in cabinovia tra la località Apollonio e Socrepes. La Conferenza dei Servizi decisoria deve ancora autorizzare l’opera, ma i tempi sono stretti. Secondo gli esperti, saranno necessari almeno sette mesi per completare i lavori, rendendo urgente un via libera entro pochi giorni.

Cortina deve dunque guardare ora al futuro con soluzioni alternative, mentre le Olimpiadi si avvicinano con la promessa di lasciare un’eredità infrastrutturale significativa e -si spera- nessun carrozzone destinato al disuso nel giro di pochi mesi.

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