I nomadi digitali hanno una nuova destinazione in Asia. Taiwan ha ufficialmente lanciato il suo primo visto dedicato ai lavoratori a distanza, con una validità di sei mesi, estendibile per altri sei. Questa iniziativa mira ad attrarre talenti internazionali e affrontare la crisi della forza lavoro qualificata.
Secondo Paul Liu, Ministro del Consiglio Nazionale per lo Sviluppo (NDC), le città di Hualien, Taitung, Tainan e Pingtung sono già pronte ad accogliere i nuovi lavoratori. Il governo ha annunciato misure di supporto per sostenere la creatività e l’innovazione, rendendo Taiwan una base ideale per chi lavora da remoto.
Taiwan ha fissato l’ambizioso obiettivo di accogliere 100.000 nomadi digitali nei prossimi due anni per arrivare a 400.000 nei prossimi sette. L’iniziativa prevede anche la possibilità di ottenere una Employment Gold Card dopo un anno, offrendo così un percorso verso la residenza permanente.
Una collaborazione regionale strategica tra i Paesi asiatici
Il visto di Taiwan si integra con programmi simili già attivi in Giappone e Corea del Sud, questo rende più semplice il trasferimento tra i tre Paesi per i nomadi digitali.
Il Giappone, ad esempio, ha introdotto nel marzo 2024 un visto di sei mesi per cittadini di 49 Paesi, inclusi gli Stati membri dell’UE. Tokyo dista solo tre ore e mezza di volo da Taipei e offre una combinazione ideale per chi vuole esplorare l’Asia orientale. La Corea del Sud, invece, ha lanciato un programma simile nel gennaio 2024, con un visto valido fino a 12 mesi.
Anche la Thailandia sta riscuotendo successo con il suo visto quinquennale per nomadi digitali, introdotto nel luglio 2024. Questa opzione ha attirato migliaia di professionisti, grazie alla vivace Bangkok e alle spiagge paradisiache.
Cosa rende Taiwan una meta ideale per lavorare da remoto?
Dalle splendide spiagge subtropicali ai parchi nazionali rigogliosi, Taiwan offre un ambiente perfetto per bilanciare lavoro e relax. Taipei, con i suoi moderni spazi di coworking e il cibo di strada leggendario, è una metropoli ricca di attrazioni. In appena 30 minuti, si può raggiungere il Parco Nazionale di Yangmingshan per un’escursione panoramica. La rete ferroviaria ad alta velocità collega rapidamente la capitale al sud dell’isola.
Inoltre, Taiwan è tra i Paesi più sicuri per i viaggiatori LGBTQ+, grazie a leggi avanzate contro la discriminazione e al riconoscimento del matrimonio egualitario dal 2019.
Requisiti per il visto: chi può fare domanda?
Il visto per nomadi digitali è riservato ai cittadini di Paesi esenti da visto, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Canada, Giappone e numerose nazioni europee come Francia e Germania. I requisiti finanziari variano in base all’età:
- chi ha 30 anni o più deve dimostrare un reddito annuo di almeno 40.000 dollari negli ultimi due anni.
- per i candidati tra 20 e 29 anni, il minimo richiesto è di 20.000 dollari.
Inoltre, è necessario presentare un passaporto valido per almeno sei mesi, prova di fondi sufficienti (almeno 10.000 dollari mensili), un’assicurazione sanitaria internazionale e documenti che attestino l’esperienza di lavoro a distanza. La domanda può essere effettuata online.
Il visto digitale come nuova frontiera del turismo
Secondo il Taipei Times, l’obiettivo di attirare 400.000 nomadi digitali fa parte di una strategia più ampia per stimolare il turismo e l’economia. Già nel 2023, Taiwan aveva lanciato incentivi per i turisti, offrendo fino a 165 dollari per visita ai singoli viaggiatori e 658 dollari ai gruppi. Attualmente, sono 66 i Paesi che hanno implementato programmi simili, rendendo il visto per nomadi digitali una tendenza globale in continua crescita.
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