Dal 1° gennaio 2025, Romania e Bulgaria entreranno ufficialmente nell’area Schengen, completando l’integrazione nello spazio di libera circolazione europeo. L’annuncio arriva a seguito della decisione unanime dei ministri degli Interni dell’Unione europea, riuniti il 12 dicembre 2024 a Bruxelles. Dopo la rimozione dei controlli aerei e marittimi avvenuta il 31 marzo 2024, anche i controlli alle frontiere terrestri saranno aboliti, portando a 29 il numero totale di Paesi nello spazio Schengen.
“La nostra protezione delle frontiere è tra le migliori in Europa” ha dichiarato il ministro degli Interni rumeno, Marian-Catalin Prediou, dopo aver messo in evidenza l’impegno del suo Paese nella gestione delle frontiere esterne.
L’allargamento di Schengen: una vittoria per l’Europa
“La decisione rappresenta una grande vittoria per la Bulgaria, la Romania e tutta l’Europa” ha affermato Sandor Pinter, ministro degli Interni ungherese e presidente di turno del Consiglio UE, che ha guidato i negoziati. Il neo commissario europeo per gli Affari interni e la Migrazione, Magnus Brunner, ha descritto l’evento come un “momento storico”, lodando i progressi tecnici e politici compiuti da entrambi i Paesi per soddisfare i rigorosi requisiti di Schengen.
Nata nel 1985 con l’abolizione dei controlli tra Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, l’area Schengen è oggi la più grande zona di libera circolazione al mondo, e coinvolge oltre 400 milioni di cittadini europei. Con l’inclusione di Romania e Bulgaria, 25 Stati membri (ad eccezione di Cipro e Irlanda) e Paesi associati come Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein fanno parte dello spazio.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha salutato l’ingresso di Romania e Bulgaria con un post sui social: “Benvenuti pienamente in Schengen, dove siete a casa”.
Impatti sul turismo e sul business travel
L’allargamento di Schengen avrà un impatto significativo su turismo e business travel. La rimozione dei controlli alle frontiere terrestri faciliterà i viaggi tra i Paesi membri, con relativa riduzione dei tempi e costi per i viaggiatori e le imprese. Secondo i dati della Commissione europea, l’integrazione di Romania e Bulgaria rafforzerà il mercato interno, con un incremento previsto degli scambi commerciali e dei flussi turistici.
Nel 2023, la Romania ha registrato un aumento del 12% nei visitatori internazionali, un trend che dovrebbe accelerare con l’accesso completo a Schengen. La Bulgaria, grazie alla sua posizione strategica sulla rotta balcanica, si prepara a diventare un hub per il turismo e gli affari nell’Europa sud-orientale.
Per il business travel, l’eliminazione dei controlli semplificherà gli spostamenti per incontri, meeting ed eventi, con un’agevolazione delle relazioni tra imprese europee. Inoltre, le aziende bulgare e rumene potranno beneficiare di un accesso più diretto ai mercati europei, migliorando la competitività regionale.
Le sfide della sicurezza alle frontiere esterne
Nonostante i benefici, l’allargamento di Schengen porta con sé nuove responsabilità per la gestione delle frontiere esterne. La Romania condivide oltre 1.000 chilometri di confine con Ucraina e Moldova, mentre la Bulgaria, che confina con la Turchia, si affaccia sulla rotta migratoria balcanica.
La Commissione europea ha evidenziato i progressi fatti da entrambi i Paesi nell’attuazione di procedure rapide per l’asilo e il rimpatrio, grazie al supporto continuo di Frontex, l’Agenzia europea della Guardia di frontiera e costiera. Tuttavia, persistono critiche da parte di organizzazioni non governative. Il Consiglio europeo per i rifugiati e gli esuli (Ecre) ha documentato quasi 10.000 respingimenti nel 2023 ai confini bulgari, che hanno coinvolto oltre 170.000 persone.
Le autorità bulgare, accusate di respingimenti violenti, hanno negato ogni partecipazione diretta di Frontex, ribadendo l’impegno a rispettare gli standard europei sui diritti umani. La Commissione europea continuerà a monitorare la situazione, assicurando il rispetto delle normative comunitarie.
Un futuro di maggiore integrazione
L’ingresso di Romania e Bulgaria in Schengen segna un passo avanti verso una maggiore integrazione europea. L’espansione dello spazio di libera circolazione rappresenta non solo un traguardo per i due Paesi, ma anche un’opportunità per rafforzare la cooperazione economica, sociale e politica tra i membri dell’UE.
Con la rimozione dei controlli alle frontiere terrestri, l’Europa riafferma il suo impegno per un continente unito e interconnesso e guarda al futuro con (moderata) fiducia.
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