SAP Concur è la società americana di gestione dei viaggi e delle spese a loro collegati delle aziende leader del mercato, grazie appunto quando SAP ha acquisito Concur Technologies nel 2014 per 8,3 miliardi di dollari. Secondo le più recenti stime di IDC, società statunitense la cui attività è incentrata su media, eventi e ricerca relativi all’ambito tecnologico, Sap Concur controlla “quasi il 50% di mercato (il 49,6% per la precisione, ndr), con il concorrente più vicino a meno del 7%, definendo così un mercato molto frammentato” ci racconta in esclusiva a noi di BusinessMobility.travel Gabriele Indrieri Chief Revenue Officer Emea di SAP Concur, che precisa: “rappresentiamo ben 60 mila aziende per oltre 90 milioni di utenti della nostra soluzione mobile“.
Non si parla più quindi solo di un mero strumento: Sap Concur è ormai un ecosistema, in cui ogni spesa viene monitorata quasi in tempo reale, le fatture approvate automaticamente e la conformità è garantita senza sforzo, grazie alla capacità dell’AI di intercettare anomalie.
Gabriele Indrieri, Sap Concur, leader anche in Italia
Sono ben 1300 aziende che lavorano con Sap Concur in Italia, facendo sì che proprio il nostro paese “è quello che nel 2023 è stato a più alta crescita. malgrado sia un mercato giovane, è molto attento alla digitalizzazione. Soprattutto nel post Covid. E per il fatto che le aziende si stanno sempre di più internazionalizzando e che quindi hanno bisogno di tecnologie globali” spiega Indrieri.
Ci sono ragioni precise per questa grande crescita?
G.I: “Principalmente per due fattori: la forte ripresa con volumi ricresciuti e la nuova visione derivante dal post covid, che ha cambiato il Business Travel. E che ha comportato e sta comportando anche un cambio di ruolo dei travel manager. Dal mio privilegiato punto di vista, visto che mi occupo di Europa ma anche del Vicino Oriente, vedo come nei paesi del Nord i travel manager stanno sotto il Finance, con molta gestione dei costi e dei numeri, mentre nei paesi latini fino alla Turchia, i gestori dei viaggi e delle spese sono ancora divisi, con i travel manager sotto le Risorse Umane, con una grande attenzione all’esperienza utente. Ma sono due modelli che stanno convergendo: i paesi anglosassoni sono sempre più attenti al servizio e al contrario nei paesi latini si fanno sempre più analisi e strategie. C’è la necessità di creare un “nuovo” ruolo, capace di maneggiare correttamente i dati. E noi con la nostra tecnologia li possiamo aiutare ad avere una visione unica dell’intero processo di prenotazione e gestione amministrativa”.
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D. Nuovo ruolo spinto anche dalla figura dei mobility creata “per legge”.
G.I: “In effetti sì. Sono nati 870 mobility manager da una normativa. E, sempre grazie alla tecnologia abilitante, anche la mobilità urbana dei dipendenti, l’utilizzo dello sharing o del pooling, etc. possono andare sotto il cappello del travel. Ad esempio in Germania abbiamo lanciato un servizio per la gestione delle colonnine per le flotte elettrificate. Noi ci auguriamo che si crei un ufficio unico per sfruttare al meglio queste figure che si occupano della mobilità dei dipendenti. Non importa con quale mezzo”.
D. Una tecnologia che non può fare a meno della AI.
G.I. La tecnologia sta cambiando e la IA generativa farà fare un passo avanti. Noi la trattiamo da 10 anni. Ad esempio siamo stati tra i primi a utilizzarla per il riconoscimento degli scontrini per il loro inserimento automatico in nota spese. E anche nei processi di audit, prima fatti completamente a mano. Oltre a riconoscere se la spesa è fuori policy, è anche in grado di capire se ci sono duplicati, con la spesa presentata da un altro collega. E utilizziamo l’Ai anche nel frontend, in usa ad esempio abbiamo automatizzato le approvazioni, e nel backend, con l’utilizzo della AI per stimare un budget.
D. AI che avete utilizzato anche per il lancio del vostro co-pilota Joule.
G.I: “Con Joule c’è la possibilità di colloquiare in maniera diversa. E può essere un bridge con gli altri sistemi aziendali, operando sugli altri sistemi HR e Finance di Sap. Diventando un vero e proprio collega virtuale”.
D. Come voi vi proponete come partner – non solo virtuale – per TMC e filiera. Naturalmente grazie alla tecnologia.
G.I: “Siamo il più grande partner tecnologico delle agenzie e delle TMC. A cui assicuriamo tre caratteristiche: pertinente, con dati corretti, affidabile, perché siamo sicuri, e responsabile , con attenzione allo sviluppo. Siamo una delle poche realtà europee che compete con i colossi Usa della Silicon Valley con in più il fatto che comprendiamo i quadri normativi Europei. Noi pensiamo che la tecnologia debba essere terza, aperta e indipendente. In passato il mondo TMC era chiuso, mentre le tecnologie di successo sono quelle che disintermediano. Secondo noi emergono le TMC che danno servizi con una offerta non filtrata e ampia, con tutti i contenuti possibili in maniera neutrale: direttamente con NDC diretti o tramite aggregatori come travelfusion, etc. Ad esempio proponiamo l’offerta Ryanair direttamente a breve dopo averla proposta con un aggregatore. E poi offriamo già i treni con Trainline, ma anche qui saremo diretti con Trenitalia nel 2025. L’obiettivo è quello di proporre una comparazione con tutti i mezzi di trasporto possibile e di andare oltre la regionalità dell’offerta. La sfida è quella di fare prenotare più vettori separati in Europa. Proponendo il più possibile le soluzioni maggiormente sostenibili”.
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