L’8 novembre 2024 è una data chiave per chi viaggia in Italia. I sindacati del settore dei trasporti hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore che coinvolgerà l’intero Trasporto Pubblico Locale (TPL), inclusi metro, tram, autobus e treni locali.
Ma questa volta, c’è una differenza significativa: non saranno garantite le consuete fasce orarie di tutela, che solitamente proteggono la mobilità dei pendolari nelle ore di punta. Un evento di tale portata, senza garanzie di continuità di servizio, potrebbe avere grosse ripercussioni per grandi città come Roma, Milano, Torino e Napoli.
Le ragioni dello sciopero: contratto nazionale e fondi insufficienti
Lo sciopero, indetto dai principali sindacati di settore – Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – è legato alla richiesta di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per gli autoferrotranvieri, scaduto ormai da quasi un anno. Ma non è solo una questione di contratti. La mobilitazione riguarda anche il finanziamento insufficiente del settore, che rappresenta, secondo i sindacati, una minaccia per la sostenibilità a lungo termine del trasporto pubblico in Italia.
Nel mirino delle organizzazioni sindacali c’è la manovra finanziaria 2025, che ha previsto un aumento di 120 milioni di euro per il solo prossimo anno, ma non per i successivi. Una somma definita “ampiamente insufficiente” anche dalle associazioni di categoria come Agens, Anav e Asstra, che chiedono con forza che il fondo nazionale per il trasporto pubblico locale venga incrementato e reso stabile: “Abbiamo bisogno di un piano pluriennale che dia stabilità e possa rispondere alle esigenze crescenti dei cittadini e dei lavoratori del settore“, dichiarano in un comunicato congiunto.
La scelta di non garantire fasce orarie protette
Lo sciopero del prossimo 8 novembre impatterà fortemente sui viaggiatori, perché non sono previste le consuete fasce di garanzia. Una scelta grave -la normativa sugli scioperi (Legge n. 146/90) consente in situazioni eccezionali- che rappresenta un chiaro segnale della crisi del settore. L’assenza di risorse adeguate e una carenza strutturale di personale mettono in difficoltà il sistema di trasporto pubblico locale, con tagli ai servizi e un peggioramento delle condizioni lavorative.
I sindacati sottolineano che questa situazione, oltre a incidere sulla qualità del servizio offerto ai cittadini, ha conseguenze dirette sulla sicurezza dei lavoratori. Secondo i rappresentanti sindacali, l’aumento degli episodi di aggressioni a danno del personale di front line è legato anche alla crescente frustrazione dei passeggeri di fronte a un servizio sempre più limitato.
Mobilitazione nazionale e manifestazione a Roma
Per chi si deve spostare a Roma, oltre alle difficoltà causate dallo sciopero, deve tenere presente anche la concomitanza di una manifestazione nazionale, prevista nella mattinata dell’8 novembre, davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Gli organizzatori hanno scelto questa sede come simbolo delle loro richieste rivolte alle istituzioni affinché vengano attuate misure concrete per garantire un trasporto pubblico sostenibile, sia dal punto di vista finanziario che gestionale. I sindacati richiedono un “confronto serio” con il governo e il ministero competente, auspicando una riforma complessiva che tuteli non solo i lavoratori, ma anche i cittadini e l’ambiente.
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