In occasione del GBTA Italia, Luca Solari, Professore ordinario di Organizzazione Aziendale all’Università degli Studi di Milano, ci spiega come il ruolo del Travel Manager stia mutando per rispondere alle esigenze di un mondo del lavoro in continua evoluzione.
Non si tratta più solo di ridurre costi e ottimizzare risorse, ma di trasformare i viaggi aziendali in opportunità di crescita e di sviluppo personale.
“Chi viaggia per lavoro non lo fa solo per sé stesso, ma per realizzare attività cruciali per l’organizzazione”, afferma Solari. “Per questo motivo, il travel manager dovrà assumere un approccio più proattivo, coordinando al meglio le persone e valorizzando l’esperienza del viaggio come strumento di crescita.”
Dall’ottimizzazione dei costi alla valorizzazione del capitale umano
Il cambiamento non riguarda solo l’organizzazione logistica dei viaggi, ma un vero e proprio riposizionamento del ruolo del travel manager. “È necessario sviluppare politiche aziendali che vadano oltre la semplice riduzione dei costi e che mettano al centro la qualità del lavoro svolto durante i viaggi”, continua Solari.
Oltre a coordinare le trasferte, i travel manager saranno chiamati a trovare soluzioni che favoriscano lo sviluppo personale dei dipendenti, e trasformare così ogni viaggio in un’opportunità per accrescere competenze e relazioni. “Assumere, attrarre e mantenere talenti significa investire sulle persone”, sottolinea l’esperto. “Il viaggio deve diventare uno strumento strategico, e non solo un costo da gestire.”
Solari conclude evidenziando l’importanza dell’analisi dei dati, che sarà fondamentale per dimostrare al top management l’efficacia delle scelte strategiche. “I travel manager dovranno utilizzare i dati per trasformare i viaggi aziendali in investimenti e portare evidenze concrete al tavolo della dirigenza.”
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