Ryanair sotto accusa: troppi gli incidenti e i disservizi

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Quattro incidenti in dieci giorni. Di cosa è accusata e come si difende

Negli ultimi giorni, la sicurezza di Ryanair è finita sotto la lente d’ingrandimento della Commissione Trasporti della Camera, che ha convocato d’urgenza l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) per fare chiarezza su una serie di incidenti che hanno coinvolto la compagnia aerea low-cost. L’audizione, richiesta dai parlamentari Antonio Caroppo e Mauro D’Attis di Forza Italia, è stata concordata trasversalmente con le altre forze politiche. Gli episodi in questione riguardano una serie di problemi tecnici e disservizi che hanno creato preoccupazione sia tra i passeggeri che tra le istituzioni.

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Quattro incidenti in dieci giorni: i fatti

Nel corso di appena dieci giorni, Ryanair è stata protagonista di quattro distinti episodi di carattere tecnico. L’ultimo incidente si è verificato il 10 ottobre, quando un volo da Brindisi diretto a Londra è stato costretto a tornare indietro poco dopo il decollo, a causa dell’attivazione di alcune spie che hanno allertato il pilota. Dopo circa tre ore di ritardo e i dovuti controlli, l’aereo è ripartito verso la sua destinazione.

Altri episodi includono lo scoppio di pneumatici durante l’atterraggio di un aereo Ryanair all’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio e un principio d’incendio su un motore di un altro velivolo. In un quarto incidente, un guasto tecnico ha causato un lungo ritardo su un volo in partenza da Brindisi. Sebbene nessuno di questi episodi abbia provocato feriti, l’accumularsi di inconvenienti ha sollevato dubbi sulla manutenzione e sicurezza degli aerei Ryanair.

Reazioni politiche e l’intervento di ENAC

La sequenza di incidenti ha spinto i deputati Caroppo e D’Attis a richiedere un’audizione urgente in Commissione Trasporti, dichiarando che “la sicurezza dei voli è una questione di massima priorità sulla quale non possiamo commettere leggerezze né superficialità“. La preoccupazione crescente tra i passeggeri e l’opinione pubblica ha spinto ENAC a intervenire per verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza e per garantire che la compagnia irlandese adotti tutte le misure necessarie per prevenire ulteriori disservizi.

Ryanair ha replicato con una breve dichiarazione, nella quale ha minimizzato l’accaduto, affermando che l’incidente di Brindisi è stato causato da un “problema tecnico di entità minore”. Secondo il comunicato, l’aereo è atterrato in sicurezza ed è stato riparato dai tecnici prima di riprendere il volo.

Verifica del rispetto dei diritti dei passeggeri

Oltre agli incidenti tecnici, ENAC ha avviato un’indagine per verificare se Ryanair stia rispettando le norme del Regolamento Comunitario n. 261 del 2004, che tutela i diritti dei passeggeri in caso di cancellazioni o ritardi. L’ente ha infatti ricevuto numerose segnalazioni da parte di passeggeri riguardo cancellazioni di voli programmati fino alla fine di ottobre. ENAC ha convocato Ryanair per un incontro urgente il 21 settembre, per chiarire alcune criticità emerse dai reclami e dalle verifiche svolte direttamente sul sito web della compagnia aerea.

Durante l’incontro sono state discusse le azioni correttive che Ryanair dovrà adottare per rispettare pienamente i diritti dei passeggeri e minimizzare i disservizi legati alle cancellazioni. Va detto che, le tensioni tra Ryanair e l’ente regolatore non sono esattamente una novità.

La risposta di Federconsumatori

Anche Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori, ha espresso insoddisfazione per la gestione della vicenda, criticando la mancanza di impegni concreti da parte di Ryanair: “Considerando che la nota diffusa da ENAC sulla questione non chiarisce molti aspetti della vicenda- ha dichiarato– sarebbe quantomeno doveroso comunicare più puntuali e ulteriori informazioni, in primis le tempistiche entro le quali Ryanair dovrà adeguarsi alle disposizioni“.

La richiesta da più parti è che la low-cost irlandese prenda provvedimenti immediati per garantire la sicurezza dei passeggeri e il rispetto delle normative vigenti. La revoca della licenza per operare negli aeroporti italiani resta una possibilità, qualora la compagnia non dimostri di essere conforme alle leggi in materia di sicurezza e tutela dei passeggeri.

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