Antonio Ceschia

Antonio Ceschia, Head of Servizi al Personale di Gruppo Intesa Sanpaolo

In questo articolo

Oltre 100 milioni di chilometri percorsi e quasi 500.000 viaggi all’anno sono alcuni dei numeri che il team di business travel gestisce

Quando un paio d’anni fa circa ho conosciuto Antonio Ceschia, Head of Servizi al Personale di Gruppo Intesa Sanpaolo, mi aveva dato appuntamento nel magnifico palazzo del Gruppo a Torino, disegnato da Renzo Piano.

Quel giorno lo ricordo bene, mi avevano colpito tante cose: la vista dall’alto ovviamente, la luce della città della Mole in un giorno di primavera, l’incredibile varietà di piante che alloggia al 35° piano che fa da sfondo ai sofisticati menù di un ristorante di alta cucina. Ma più di tutto mi ha colpito il clima che si respirava negli uffici del team Travel&Event Management diretto da Antonio: cordiale, efficace, rilassato e attivo nello stesso tempo. Davanti agli occhi avevo una vera squadra. Sono persone che gestiscono un numero impressionante di viaggiatori -ho pensato- e che devono gestire costantemente migliaia di imprevisti, eppure tutti trasmettevano fiducia e controllo. Nessuno lavora così se ai ‘piani alti’ non c’è una figura apicale su cui contare.

Credit Intesa Sanpaolo

Non potevo dunque non sentirlo per la nostra rubrica: Il passaporto di… per cercare di capire qualcuno dei suoi segreti.

Il tuo ruolo in Intesa Sanpaolo?

In Intesa Sanpaolo ricopro il ruolo di Head of People Services, struttura HR a presidio dei servizi che riserviamo alle persone del Gruppo, più di 70mila solo in Italia.

Assicuriamo in particolare la fornitura di tutti i servizi di human logistics, tra i quali è ricompresa anche la geographical corporate mobility, che racchiude in sé le funzioni di Travel & Event Management, Fleet Management ed Accomodation Management. Oltre 100 milioni di chilometri percorsi all’anno è solo uno degli indicatori che contraddistinguono il nostro lavoro.

L’offerta della nostra funzione vede inoltre servizi rivolti alla collettività aziendale come ad esempio ristoranti aziendali, vending machines, asili nido e molto altro.

Come è organizzata la gestione dei viaggi nella vostra società?

È gestita attraverso una piattaforma totalmente digitale: la composizione in autonomia del viaggio aziendale è una prerogativa che lasciamo ai nostri dipendenti, esercitata principalmente attraverso un self booking tool. L’obiettivo è garantire loro la migliore esperienza di viaggio, la più adatta alle esigenze del business, assicurando al contempo all’azienda il rispetto di alcuni requisiti.

Abbiamo l’occhio rivolto al mercato nella ricerca continua della qualità, dell’innovazione e delle soluzioni più sostenibili, elementi determinanti in un settore così rapido e vulnerabile.

Il nostro self booking tool è personalizzato, vede un adoption superiore all’80%. Come già espresso i nostri dipendenti possono in autonomia comporre il viaggio, acquistare i servizi e attivare la nostra area di travel care, che li supporta anche nei casi più complessi.

In tutto questo, il contributo della TMC convenzionata dalla nostra Azienda è evidentemente importante.

Come è importante che i Manager ad ogni livello possano monitorare in tempo reale l’andamento dei comportamenti di viaggio dei propri collaboratori attraverso dashboard dedicate.

Con migliaia di trasferte attive nei giorni di punta e quasi 500 mila viaggi l’anno sono numeri sfidanti.

Quali sono le vostre linee guida per la travel policy?

La nostra Travel policy si fonda su alcuni principi base facili per tutti da ricordare: autonomia, responsabilità e consapevolezza, dove all’interno di quest’ultima dimensione ci mettiamo gli elementi di sensibilità, equità e sostenibilità. Affinché i nostri viaggiatori possano fare tutto questo scientemente li formiamo e li informiamo costantemente su ogni aspetto che possa influenzare un viaggio, compresi i periodi ad alta richiesta che vedono tante città ospitare eventi.

Quali sono le destinazioni più frequenti? Arrivate anche in Paesi a rischio, in questo caso come gestite il ” travel risk management”?

Le nostre Divisioni di Business per le loro caratteristiche ci portano a viaggiare sia in Italia che all’estero: Dubai, New York, Londra per citare qualcuna delle più frequenti. Quando ci spostiamo oltre confine la nostra piattaforma di prenotazione consente di tracciare la rischiosità del viaggio in base alla destinazione, il processo di travel risk management è digitalizzato nel nostro self booking tool e prevede degli step informativi e autorizzativi in funzione del livello di rischio. Questi indicatori di rischio sono presidiati dalla nostra Travel Security, inserita nell’area di Corporate Phisical Security, che cura il rapporto con partner esterni di risk management e istruisce i viaggiatori prima di ogni viaggio all’estero.

Rispetto alla contrattazione con i fornitori come vi muovete?

In un giusto equilibrio tra experience e costi. Garantire ai nostri viaggiatori di poter scegliere tra le migliori soluzioni di mercato significa instaurare relazioni commerciali di partnership nel lungo periodo con vettori, strutture alberghiere, Agenzie, ecc., con un occhio ai contratti ma con attenzione anche al rapporto tra persone. In questo lavoriamo a fianco della nostra funzione Acquisti che ci supporta costantemente nella ricerca di soluzioni che colgano le continue opportunità offerte dai mercati.

Sostenibilità è anche per voi una parola chiave? Come la declinate concretamente?

Sostenibilità è una parola entrata nel lessico quotidiano, è già stata citata più volte, essere concreti richiede risorse, equilibrio e attenzione sia da parte del mercato dell’offerta sia nella composizione delle variabili che andranno a costituire il nostro viaggio. Abbiamo ad esempio appena concluso una nuova campagna di comunicazione interna dove ricordiamo a tutti i colleghi gli aspetti di sostenibilità di un viaggio e a ognuno chiediamo di fare la sua parte con un contributo concreto. Come? Selezionando dalla nostra piattaforma i servizi che in quel momento risultano più sostenibili per l’azienda e per l’ambiente, riconoscibili attraverso elementi utili a indirizzare una più scelta consapevole, come le emissioni di CO2, anche attraverso il confronto diretto tra servizi concorrenti. Sono piccoli tasselli di un mosaico ben più complesso per un’azienda come la nostra, dove fare squadra è fondamentale. Fare squadra all’interno di ogni team e fra tutte le aree, solo così si possono ottenere risultati duraturi e concreti.

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