Il ritorno di Arenaways sui binari regionali

01/10/2024

In questo articolo

Parte su due tratte regionali piemontesi il nuovo servizio della compagnia fondata da Giuseppe Arena e ora guidata dal figlio Matteo. Che punta anche ai servizi Intercity

Proprio nei giorni in cui si teneva Innotrans a Berlino, la fiera biennale che tratta di trasporto pubblico e, soprattutto, di ferrovie, è uscita la notizia ufficiale del ritorno sui binari – per il momento piemontesi, come scrivemmo qui – di Arenaways, la compagnia ferroviaria che lo scorso marzo ha firmato un accordo con la Regione per riaprire, a partire dal prossimo 7 gennaio 2025, il collegamento Cuneo-Saluzzo-Savigliano chiuso nel 2012 e considerato poco redditizio.

Matteo e Giuseppe Arena alla presentazione del treno Arenaways a Innotrans

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L’operatività di Arenaways

Il primo convoglio Arenaways partirà martedì 7 gennaio 2025 alle 5.55 del mattino dalla stazione di Cuneo, in Piemonte, direzione Saluzzo-Savigliano, tratta chiusa dalla Regione nel 2012, insieme ad altre 11, tutte definite antieconomiche. E sostituite con linee di autobus. La Cuneo-Saluzzo-Savigliano conta 49 chilometri, 7 fermate, e verrà servita con 28 passaggi con treni diesel dalle 6.00 alle 21.00. Seguirà la Ceva-Ormea, 32 chilometri, 9 fermate, servita con 10 passaggi al giorno, apertura prevista per il 2026.

L’obiettivo è quello di fornire un servizio per trasportare 271mila passeggeri all’anno entro il 2025 e 350mila entro il 2034. Utilizzando degli Atr 220, un modello di treno già in uso in Italia: avranno Wi-Fi gratuito, connessioni con il resto della rete ferroviaria e del trasporto pubblico locale, schermi con mappe interattive e schede delle stazioni. L’app per acquistare i biglietti riconoscerà in automatico la stazione di partenza e arrivo, calcolando così il costo del viaggio.

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La “vecchia” e la “nuova” Arenaways

Parliamo di “nuova” Arenaways, perché questa compagnia già operò per un anno da novembre 2010, dopo la sua fondazione nel 2006 da parte di Giuseppe Arena – ex capostazione e dirigente di Trenitalia, poi imprenditore –  con l’obiettivo di sfruttare la liberalizzazione del mercato ferroviario e proporre un servizio alternativo a quello offerto da Trenitalia nei collegamenti tra Torino e Milano. Ma il servizio dovette chiudere dopo un anno, anche a causa di ostacoli messi da Trenitalia e RFI, almeno così stabilì nel 2021 il Consiglio di Stato e nel 2023 la Cassazione che  stabilirono che la società che gestisce l’infrastruttura ferroviaria ostacolarono Arenaways per impedirle di operare sul mercato liberalizzato.  I giudici condannarono Trenitalia e RFI a risarcire Arenaways con 300mila euro per abuso di posizione dominante. Ma ormai la nuova compagnia aveva chiuso (così come Deutsche Bahn si era ritirata dai collegamenti tra Lombardia-Veneto e Trentino rimanendo sulla Milano-Monaco via Verona…).

Giuseppe Arena al lancio del primo servizio di Arenaways (da Linkedin)

La “nuova” Arenaways

La “nuova” Arenaways  è guidata dal figlio di Giuseppe Arena, Matteo, e fa parte del gruppo Longitude, che conta. tra i soci, la Caronte & Tourist, società di trasporti navali nata per collegare la Sicilia e la Calabria e ora attiva in tutta Italia e all’estero, e GCF, società di armamento ferroviario. Alcuni rumors avevano anche parlato di un interessamento di Renfe, l’azienda di trasporti ferroviari pubblica spagnola che sta cercando di andare all’estero. Ma ad oggi si parla solo di rumors.

Dopo le due tratte piemontese il gruppo Longitude, e quindi Arenaways, vorrebbe tornare ad occuparsi di collegamenti con gli Intercity. Già nel 2026. In particolare l’autorità di regolazione dei trasporti ha concesso all’azienda l’accesso ad alcune linee nazionali e internazionali. Ovvero:

  • Torino-Lecce;
  • Torino-Venezia;
  • Milano-Insbruck-Monaco di Baviera (via Brennero);
  • Roma-Genova;
  • Roma-Reggio Calabria

“I collegamenti Intercity ci interessano molto, pensiamo di riuscire a portare anche lì la qualità raggiunta dall’alta velocità, grazie alla concorrenza. Ma ci sono tanti altri spazi: siamo interessati anche ad altre tratte soppresse del trasporto pubblico locale (36 nel passato, ndr). In Lombardia, per esempio, è vero che è stata confermata l’assegnazione diretta a Trenord, ma il contratto di servizio prevede anche di poter dare altre linee a nuovi operatori: è un percorso che si può fare. Il nostro obiettivo è dimostrare che si può fare qualcosa di diverso, di qualità migliore, a un costo ragionevole per i contribuenti” il commento di Matteo Arena.

Ma gli intercity sono redditizi?

Trenitalia ha firmato nel 2017  un contratto con il Ministero dei Trasporti fino al 2026, che prevede sovvenzioni pubbliche al servizio Intercity della compagnia per 100 milioni di euro all’anno, per tratte ritenute non economicamente sostenibili, ma che lo Stato ha voluto mantenere in vita perché considerate parte del servizio pubblico. Tratte che però negli ultimi anni stanno avendo un certo successo, secondo proprio i dati del ministero dei Trasporti.

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