sciopero mezzi pubblici settembre

Scioperi dei mezzi pubblici a ottobre 2024: disagi in tutta Italia, ATM a rischio il 18 ottobre

In questo articolo

5, 18 e 28 sono le giornate calde per gli scioperi dei mezzi pubblici nel mese di ottobre

Il mese di ottobre 2024 sarà segnato da numerosi scioperi nel settore del trasporto pubblico locale, con potenziali disagi per i viaggiatori in diverse città.

In particolare, Milano e altre grandi città italiane saranno colpite da manifestazioni che metteranno a rischio autobus, tram e metropolitane.

Ecco un riepilogo degli scioperi previsti e delle motivazioni che li accompagnano.

Leggi Anche: Gli scioperi a ottobre 2024, il calendario con tutte le date delle agitazioni

28 ottobre: tocca all’Umbria

L’ultimo sciopero di rilievo previsto per il mese di ottobre è quello del 28 ottobre 2024 , indetto da Usb Lavoro Privato . La mobilitazione interesserà il personale di Busitalia , l’azienda che gestisce il trasporto pubblico nella regione Umbria.

Anche in questo caso, lo sciopero durerà 24 ore, con modalità variabili a seconda delle località coinvolte.

Le motivazioni dello sciopero: il rinnovo del contratto e la sicurezza

Al centro delle proteste di ottobre c’è il mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) per i lavoratori del trasporto pubblico. Secondo quanto dichiarato da diversi sindacati, il blocco delle trattative con le associazioni datoriali sta generando frustrazione tra i lavoratori, che chiedono un incremento delle retribuzioni e una migliore regolamentazione delle condizioni lavorative.

In particolare, uno dei temi più sentiti è quello della sicurezza sul lavoro , con sempre più episodi di aggressioni fisiche e verbali nei confronti del personale viaggiante. I sindacati chiedono le misure più efficaci per proteggere i lavoratori e per garantire un ambiente di lavoro più sicuro.

Altro elemento chiave delle rivendicazioni sindacali è la richiesta di uno stipendio adeguato alle responsabilità e ai rischi associati alla professione. Gli attuali salari d’ingresso sono considerati insufficienti e non rispecchiano le competenze richieste per operare in un settore così delicato come quello del trasporto pubblico.

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