Le aziende britanniche non hanno intenzione di rallentare sui viaggi d’affari. Anzi, il trend è chiaro: l’85% delle imprese nel Regno Unito prevede di mantenere o addirittura aumentare la spesa per le trasferte di lavoro nel prossimo anno. È quanto emerge da una nuova ricerca condotta da American Express, che sottolinea come, nonostante l’incertezza economica globale, il valore dei viaggi d’affari sia ancora percepito come un elemento chiave per il successo aziendale.
Anche se non è possibile confrontare esattamente questi dati con quelli degli anni passati, la ricerca del 2022 di American Express aveva già rilevato che il 42% delle aziende britanniche aveva intenzione di incrementare i viaggi per i propri dipendenti. I dati di quest’anno confermano che il viaggio d’affari non solo sopravvive, ma prospera, con un chiaro focus su obiettivi strategici: rafforzare le relazioni con i clienti (40%) e sviluppare una comprensione più profonda dei mercati locali (28%).
La Generazione Z punta sui viaggi per costruire la propria carriera
Il dato più sorprendente? La Generazione Z – i giovani tra i 18 e i 24 anni – è in prima linea quando si tratta di viaggi d’affari. Per loro, queste trasferte non sono solo una parte del lavoro, ma una vera e propria leva per la crescita professionale. La ricerca rivela che il 59% della Generazione Z prevede di viaggiare di più per lavoro nei prossimi 12 mesi, superando altre fasce d’età: 56% per i 25-34 anni, 55% per i 35-44 anni, 34% per i 45-54 anni e 39% per i 55-64 anni.
Per questi giovani, ogni viaggio rappresenta un’opportunità: l’81% ritiene che le trasferte aumentino la propria attrattiva agli occhi dei potenziali datori di lavoro, mentre l’83% vede in esse una chance per accelerare la propria carriera all’interno dell’azienda attuale. Ma c’è di più: la Generazione Z è quella che più di tutte riesce a coniugare lavoro e piacere in un unico viaggio, con il 44% che dichiara di combinare business e leisure per massimizzare la produttività, riducendo allo stesso tempo il numero complessivo di voli.
E non è solo una questione di tempo: i giovani sono anche pronti a lavorare di più durante le trasferte. Il 74% della Generazione Z ammette di fare straordinari mentre è in viaggio, con una media di 4,6 ore di lavoro extra al giorno rispetto a una normale giornata in ufficio.
Oltre alla produttività, la Generazione Z si dimostra sensibile alle questioni ambientali. Quasi la metà (48%) dei giovani lavoratori afferma di collaborare attivamente con il proprio datore di lavoro per adottare pratiche più sostenibili nei viaggi d’affari. Tra le iniziative più comuni troviamo l’uso crescente dei trasporti pubblici (67%), la preferenza per alloggi con certificazioni ambientali (43%) e la scelta di prolungare la permanenza nelle destinazioni per concentrare più riunioni in un unico viaggio (52%).
Il punto di vista di American Express
Lee Sullivan, Vicepresidente di American Express, ha commentato i risultati della ricerca:
“Il nostro studio dimostra che le aziende continuano a vedere nei viaggi d’affari un mezzo fondamentale per stimolare la crescita e rafforzare il coinvolgimento dei dipendenti. È interessante notare come i giovani considerino i viaggi essenziali per il loro sviluppo professionale. La Generazione Z sta rivoluzionando l’approccio delle aziende ai viaggi, con un focus sull’ottimizzazione dell’esperienza complessiva.”
La ricerca, condotta da Retail Economics per conto di American Express, ha coinvolto 500 viaggiatori d’affari e 500 decisori aziendali senior, provenienti da piccole e medie imprese (PMI) con 1-249 dipendenti e grandi aziende con oltre 250 dipendenti nel Regno Unito.
Uno sguardo sull’Italia
In un’Europa sempre più connessa, le strategie adottate nel Regno Unito potrebbero diventare un modello per altre nazioni, Italia compresa. Le aziende italiane potrebbero vedere nei viaggi d’affari non solo un’opportunità per rafforzare le relazioni internazionali, ma anche un potente strumento per accelerare la crescita professionale.
Con una Generazione Z sempre più attenta a integrare viaggi e sostenibilità, le imprese italiane potrebbero decidere di rivedere le proprie politiche, puntando su pratiche più green e su una maggiore valorizzazione del capitale umano. Resta da vedere se l’Italia seguirà davvero questa scia, ridefinendo il futuro del business travel. Le prossime mosse potrebbero riservare sviluppi interessanti.
Leggi anche: Viaggi d’affari e Generazione Z: qual è la lingua dei giovani professionisti?
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