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Ryanair sconfitta: la dignità dei disabili non si compra. Stop alle speculazioni delle low-cost?

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La sentenza del Consiglio di Stato contro il vettore irlandese riafferma che la sicurezza e la dignità di disabili e minori non possono essere oggetto di speculazione da parte delle compagnie low-cost. Ma non solo

Il crescente predominio delle compagnie aeree low-cost, disposte a tutto pur di massimizzare i profitti, rende la decisione del Consiglio di Stato che boccia l’appello di Ryanair una vittoria cruciale per i diritti dei passeggeri più vulnerabili. La sentenza mette fine al tentativo della compagnia irlandese di imporre un costo aggiuntivo per i posti accanto ai minori e ai disabili, riaffermando un principio fondamentale: la sicurezza e il benessere non possono essere venduti come extra.

La sentenza: un no secco alla logica del profitto a tutti i costi

Il tentativo di Ryanair di introdurre un ulteriore sovrapprezzo per chi accompagna minori e disabili è emblematico di una strategia commerciale un po’ al limite. La compagnia ha giustificato questa pratica con un’interpretazione discutibile della normativa europea, affermando che essa non prevede alcun obbligo di garantire la gratuità dei posti contigui per gli accompagnatori. Un argomento che, tuttavia, il Consiglio di Stato ha categoricamente respinto.

La sentenza del Consiglio di Stato non lascia spazio a dubbi: la sicurezza e la necessità di garantire la vicinanza tra accompagnatori e passeggeri vulnerabili non possono essere trattate come un’opzione a pagamento.La vicinanza dell’accompagnatore è un obbligo di safety, non un servizio extra”, afferma la sentenza, con un richiamo forte e chiaro al rispetto dei diritti fondamentali. In altre parole, il tribunale ha dichiarato inammissibile la pratica di Ryanair di monetizzare un aspetto così cruciale per la sicurezza e il comfort dei passeggeri.

Enac: “una vittoria per la dignità dei passeggeri”

L’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha accolto con favore la decisione del Consiglio di Stato. Pierluigi Di Palma, Presidente dell’Enac, ha espresso soddisfazione per il riconoscimento del provvedimento, e lo ha definito un passo importante nella tutela dei diritti dei passeggeri.

Questo risultato conferma il nostro impegno per un trasporto aereo più giusto e inclusivo“, ha dichiarato Di Palma, sottolineando come la sentenza rafforzi il ruolo dell’Enac nella protezione dell’interesse pubblico.

La difesa di Ryanair

Ryanair, nota per le sue politiche di prezzo aggressive, ha tentato di giustificare la sua posizione richiamandosi alla libertà tariffaria prevista dalle normative europee. Tuttavia, la compagnia sembra non riconoscere che c’è un limite al profitto. Cercare di far pagare un extra per garantire la sicurezza dei passeggeri più vulnerabili è una scelta cinica e inaccettabile, che è stata giustamente respinta dai giudici.

Questa sentenza non rappresenta solo una sconfitta per Ryanair, ma stabilisce anche un precedente rilevante per l’intero settore dell’aviazione civile. In un mercato in cui le compagnie low-cost tendono a tagliare i costi a discapito dei diritti dei passeggeri, il verdetto del Consiglio di Stato riafferma che ci sono diritti inalienabili che non possono essere sacrificati. La sicurezza, la dignità e l’inclusione devono essere garantite e non possono essere trasformate in merce di scambio.

A lezione di civiltà

La battaglia legale tra Ryanair e l’Enac non si limita a una disputa su norme giuridiche; essa riflette un più ampio scontro tra due visioni del mondo. Da una parte, una compagnia aerea che, pur di massimizzare i profitti, non esita a sacrificare i diritti dei suoi passeggeri più vulnerabili. Dall’altra, un ente che si erge a difesa di quei diritti, ribadendo che la sicurezza e la dignità non possono essere merce di scambio.

La vittoria dell’Enac manda un messaggio chiaro: il mercato non è un’arena dove tutto è lecito, e certe pratiche devono essere fermate prima che si diffondano.

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