Il trasporto ferroviario in Italia sta attraversando un periodo complesso, caratterizzato da ritardi crescenti e un’impennata nei rimborsi ai passeggeri. Se le statistiche ufficiali mostrano una leggera ripresa della puntualità per i treni ad alta velocità, il contesto rimane problematico, specialmente per i viaggiatori che affrontano continui disservizi.
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Aumento dei rimborsi per ritardi: una tendenza in crescita
Negli ultimi anni, i rimborsi concessi ai passeggeri per ritardi sono aumentati considerevolmente. Le regole prevedono un risarcimento del 25% del prezzo del biglietto per ritardi tra i 60 e i 119 minuti, e del 50% per ritardi superiori ai 120 minuti.
Trenitalia ha registrato un incremento dei rimborsi del 69% tra il 2022 e il 2023, passando da 5,6 a 9 milioni di euro. Nei primi sette mesi del 2024, questa cifra ha già raggiunto gli 8 milioni di euro, con l’85% dei rimborsi riguardanti i treni ad alta velocità e il restante 15% gli Intercity.
Anche Italo ha visto una crescita significativa nei rimborsi, passando da 3,1 milioni di euro nel 2021 (con 178 mila viaggiatori indennizzati) a 6,8 milioni nel 2022, con 561.744 indennizzi.
Puntualità: i dati ufficiali
L’indice di puntualità dei treni Frecciarossa di Trenitalia ha mostrato una lieve fluttuazione: dal 78% nel 2022 è sceso al 76,9% nel 2023, per poi risalire al 78,4% nei primi sei mesi del 2024. Questo significa che quasi 8 treni su 10 arrivano con un ritardo massimo di 10 minuti e quasi 7 su 10 con un ritardo massimo di 5 minuti.
Italo presenta dati simili, con un indice di puntualità che dal 79,5% del 2022 è calato al 78,8% nel 2023, per poi aumentare all’80% nella prima metà del 2024. Anche qui, circa 7 treni su 10 arrivano con un ritardo massimo di 5 minuti.
Per i treni a lunga percorrenza di Trenitalia (Intercity ed Eurocity), l’indice di puntualità è rimasto relativamente stabile: dall’86,7% nel 2022 all’85,6% nel 2023, risalendo all’85,8% nei primi sei mesi del 2024. Questo indica che quasi 9 treni su 10 arrivano con un ritardo massimo di 15 minuti.
I treni regionali mostrano il miglioramento più significativo: nel 2022, il 90,4% dei treni era puntuale, percentuale che è scesa leggermente all’89,8% nel 2023, ma è risalita all’89,9% nel 2024. Tuttavia, i recenti disservizi, tra cui 74 casi di sospensione o rallentamento delle corse segnalati dal Codacons tra il 16 e il 25 luglio, hanno peggiorato le statistiche e gli ulteriori interventi programmati per agosto potrebbero aggravare i disagi.
Le associazioni dei consumatori restano scettiche
Nonostante i dati ufficiali suggeriscano una leggera ripresa della puntualità, non mancano le critiche. Vincenzo Donvito, presidente dell’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori (Aduc), ha espresso scetticismo riguardo alle statistiche fornite dai gestori ferroviari:
“I dati diffusi sembrano appartenere a ferrovie di precisione svizzera, ma la realtà per i passeggeri è ben diversa. Spesso i ritardi e i disservizi sono attribuiti a fattori esterni e incontrollabili, mentre le vittime rimangono i passeggeri.”
Donvito ha sottolineato le difficoltà incontrate dai viaggiatori nel richiedere e ottenere i rimborsi dovuti, a causa di una normativa complessa e di una burocrazia che tende a scoraggiare le richieste di indennizzo. “Anche quando hanno ragione, i passeggeri devono affrontare una burocrazia ostativa. La realtà è che spesso finiscono per subire senza poter ottenere giustizia” ha concluso.
Ritardi e sospensioni per chi si sposterà in treno questa estate
Con l’estate in pieno svolgimento e nuovi lavori ferroviari programmati, il settore dei trasporti ferroviari si trova a dover affrontare un momento di grande difficoltà.
Mentre i gestori lavorano per migliorare la puntualità e ridurre i disagi, resta da vedere se le misure adottate saranno sufficienti a soddisfare le aspettative dei passeggeri e ridurre il crescente numero di rimborsi.
In questo contesto, l’attenzione rimane alta, con viaggiatori e associazioni di consumatori che monitorano da vicino la situazione, pronti a denunciare ulteriori disservizi e a reclamare i propri diritti.
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