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Alea Iacta Est: Lufthansa muove, finalmente, su Ita Airways

18/01/2023

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Alea Iacta Est: Lufthansa muove, finalmente, su Ita Airways e consegna la lettera per un'offerta per arrivare a un Memorandum of Understanding (MoU) che permette al vettore tedesco di entrare nell'azionariato di quello italiano

Nessuna sorpresa dell’ultima ora. Nessun Efromovich che entra a gamba tesa. Chiusa la data room è arrivata la prevista offerta di Lufthansa per la (parziale) privatizzazione di Ita Airways. Come avevamo anticipato anche noi su queste colonne.

L’aviolinea tedesca, ricalcando le altre operazioni (vincenti) con Swiss, nata dalle ceneri di Swissair, e di Brussels  Airlines, prodotto della fusione tra SN Brussels Airlines che si era fusa con Virgin Express, dopo il fallimento di Sabena, vuole entrare con una quota di minoranza in Ita.

Si parla del 35-40%, per un esborso, massimo, di 350 milioni di euro. Anche se più il tempo passa, più l’aviolinea italiana perde valore.

Arrivata la lettera

La lettera di intenti arrivata al Mef  sottolinea come “Deutsche Lufthansa AG punta ad acquisire una partecipazione nella compagnia di bandiera italiana ITA Airways (Italia Trasporto Aereo S.p.A.)”. Il piano è quello di concordare l’acquisizione iniziale di una quota di minoranza nonché un’opzione per l’acquisto delle restanti azioni in un secondo momento.

Oggi la società ha presentato al Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano un’offerta per concludere un Memorandum of Understanding (MoU) in tal senso. A condizione che entrambe le parti firmino questo protocollo d’intesa, ulteriori negoziati e discussioni sarebbero condotti su base esclusiva”, si legge in una nota del vettore tedesco.

Chiusura in 4-5 mesi

Nel comunicato si dice anche che: “Questi colloqui si concentreranno principalmente sulla forma di un possibile investimento azionario, sull’integrazione commerciale e operativa di ITA nel Lufthansa Airline Group, nonché sulle conseguenti sinergie (che comporterebbero risparmi per 50-100 milioni negli acquisti e maggiori ricavi di 150-250 milioni di euro all’anno, ndr).

In caso di raggiungimento di un accordo vincolante, la sua attuazione sarebbe soggetta all’approvazione delle autorità competenti”. Per un closing che necessiterà dell’approvazione dell’Antitrust europeo, in un tempo quantificato in non meno di 4-5 mesi.

Italia terzo mercato per LH

Lufthansa sottolinea anche come “l’Italia è il mercato più importante al di fuori dei suoi mercati interni e degli Stati Uniti. L’importanza dell’Italia sia per i viaggi d’affari che per i privati risiede nella sua forte economia orientata all’esportazione e nello status di uno dei migliori luoghi di vacanza d’Europa”.

Al momento non si parla di garanzie richieste dal vettore tedesco in caso in cui l’impresa non dovesse funzionare o in caso i tribunali dessero ragione agli ex dipendenti della vecchia Alitalia ora in cassa integrazione che hanno intentato diverse cause di lavoro (ma potrebbero entrare nei colloqui seguenti).

Palla al Mef e agli esperti di aviation

Ora la palla è in mano al Mef e al ministro Giancarlo Giorgetti, che tanto si è speso per sostenere questa trattativa. Con il necessario intervento degli esperti di aviation da parte italiana, quali il ceo Fabio Lazzerini, la consigliera Frances Ouseley o l’esperto Ugo Arrigo, e di quelli dalla parte tedesca, guidati dall’Head of strategy di Lufthansa Joerg Eberhart.

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